Come illuminare l’allevamento dei conigli e perché hanno bisogno della luce del sole

Come illuminare l’allevamento dei conigli e perché hanno bisogno della luce del sole

Nonostante sia un elemento fondamentale per il benessere dei conigli, quello dell’illuminazione nell’allevamento è un aspetto che viene fin troppo spesso sottovalutato. Ecco dunque che questa occasione ci permette di fare il punto sulla necessità di garantire la giusta luminosità al tuo allevamento di conigli, in modo tale che renda facile ogni ispezione ma, di contro, non risulti essere nocivo o stressante per la salute dei tuoi esemplari.

L’illuminazione nell’allevamento

In questo ambito di approfondimento ricordiamo innanzitutto come l’intensità dell’illuminazione all’interno dell’allevamento di conigli debba essere calibrata in maniera tale da non causare problemi comportamentali o di salute degli animali, con particolare riferimento alla degenerazione della retina, una delle principali complicazioni nel momento in cui i conigli vengono sottoposti a una luminosità eccessiva, soprattutto nel caso di conigli albini.

Dunque, l’illuminazione non dovrà essere troppo intensa e accecante, ma dovrà essere comunque sufficiente per permettere ai conigli di orientarsi correttamente all’interno dell’allevamento e avere un facile contatto visivo con gli altri “compagni” di allevamento, muovendosi così liberamente in ogni spazio e potendo indagare l’ambiente circostante per assicurarsi che sia sufficientemente protettivo nei loro confronti e non vi siano zone d’ombra in cui potrebbero celarsi dei predatori.

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L’illuminazione nei ricoveri

Nel caso di illuminazione nei ricoveri, le linee guida ministeriali suggeriscono che l’intensità luminosa minima sia pari a 20 lux per almeno 8 ore al giorno. Il regime di alternanza di luce e buio deve seguire un ritmo di 24 ore e comprendere un sufficiente periodo di buio, ininterrotto, per circa un terzo della giornata (8 ore) in maniera tale che gli animali possano riposare e svolgere le loro attività notturne.

Nell’ipotesi di sola luce artificiale è importante favorire una transizione crepuscolare della durata compresa tra 30 minuti e due ore. In ogni caso, è da preferirsi la luce naturale, tramite finestre e aperture, ad integrare l’illuminazione artificiale.

Perché i conigli hanno bisogno della luce

Dalle scorse righe dovresti esserti ben reso conto di quanto, per i conigli, la luce rappresenti un elemento fondamentale di benessere e salute. I conigli che infatti vivono per troppo tempo reclusi in ambienti interni potrebbero sviluppare pericolose condizioni di carenza di vitamina D, esattamente come avviene per la generalità dei mammiferi.

I deficit di vitamina D nei conigli domestici potrebbero a loro volta essere produttivi di problemi dentali e cardiovascolari e, in linea di massima, indebolire il loro sistema immunitario, determinando così la loro maggiore predisposizione a malattie di vario genere e natura.

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Purtroppo, il problema è fin troppo spesso sottovalutato dagli allevatori e, soprattutto, da coloro che devono gestire ampie popolazioni di conigli e, di frequente, tendono a evitare che i propri esemplari siano “troppo liberi” di scorrazzare, per contenere il rischio di esposizione a predatori, parassiti e malattie. La sola esposizione del sole, mediata dalle finestre, non è certo una soluzione sempre efficace: il vetro blocca infatti una consistente quantità di radiazioni UVB e, dunque, sebbene un allevamento così illuminato di luce naturale possa assicurare una buona visibilità dell’ambiente interno, non si può certamente esprimere una parere favorevole per quanto invece concerne il positivo ruolo dei raggi solari.

Insomma, se gli animali non riescono a ricevere una dose sufficiente di vitamina D tramite luce naturale, e tramite la dieta, potrebbero essere esposti a numerose condizioni di disagio. Per questa ragione è consigliabile consentire ai conigli di avere sempre accesso a un’area all’aperto per qualche ora al giorno, dove potranno godere dei raggi del sole.


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